Anche se non pratichi già una forma di meditazione, avrai sentito parlare della Mindfulness e della sua capacità di contrastare lo stress.

Fra tutte le pratiche meditative che ci arrivano dall’Oriente, la Mindfulness o meditazione di consapevolezza è in effetti quella che negli ultimi decenni ha preso più piede in Occidente, proprio per combattere lo stress in tutte le sue forme.

meditazione

La Mindfulness si radica nella tradizione buddhista, in profondità, e non è un metodo per rilassarsi. E’ invece una pratica di semplice osservazione, distaccata e al tempo stesso gentile, di quello che ti arriva: sensazioni, emozioni, opinioni, pensieri.

Un allenamento dell’attenzione

Gradualmente, con disciplina quotidiana, ti alleni a sviluppare un’attenzione focalizzata su quello che ti succede nel momento presente. Senza classificare le esperienze ma entrandoci dentro come fosse la prima volta che le incontri.

Col tempo impari a:

  • Riprendere un contatto vivo con i tuoi sensi

  • Spostare la tua prospettiva in un centro silenzioso da cui osservi che tutto quello che succede, positivo o negativo, comprese le tue emozioni, cambia continuamente e passa. Come nuvole nel cielo

  • Osservare la realtà senza giudicarla giusta o sbagliata, buona o cattiva.

  • Uscire dalla tua bolla narrativa e sentire di non essere la tua storia ma l’osservatore della storia

Quando cominci a disidentificarti dai tuoi pensieri e dalle tue opinioni, sperimenti il silenzio che sta prima della dualità, del “questo va bene e questo non va bene”. E tutti i tuoi problemi cominciano a sciogliersi in modo naturale.

La pratica della Mindfulness profonda porta a tagliare lo stress e il dolore alla radice depotenziandoli.

Mindfulness non è una tecnica

Mindfulness non è una tecnica ma un modo d’essere che va coltivato e richiede un’applicazione continua, quotidiana e attiva. Una pratica formale, seduta, di 20 o 40 minuti al giorno. Una pratica informale, diffusa durante la giornata.

Richiede studio, passione, applicazione e condivisione. Richiede, ogni tanto, periodi di pratica intensiva per giornate intere.

Avremo modo di tornare sulla meditazione di consapevolezza ma per il momento non bisogna dimenticare questo: Mindfulness richiede impegno.

Non sempre questo è possibile. Potresti sentire di essere troppo occupato, o stanco, o emotivamente impegnato per prendere questo impegno ora.

E a volte, per cominciare ma anche per integrare altre pratiche e la stessa Mindfulness, possono essere utili altri approcci meditativi come l’Immaginazione Guidata, dove tutto quello che ti serve è lasciarti trasportare dall’ascolto.

immaginazione-guidata

Premi il pulsante PLAY e ti lasci condurre dalle parole e dai suoni

  • Non devi stare particolarmente attento alle parole che ascolti

  • Non devi essere allenato o motivato

  • Non devi essere disciplinato

  • Non devi essere particolarmente concentrato

  • Non devi nemmeno essere particolarmente convinto

Anche se rimani poco attento, anche se sei un po’ scettico, anche se tendi ad addormentarti, le parole ti arriveranno lo stesso, prima o poi.

Immaginazione e meditazione

Dalle antiche tradizioni orientali ci giungono innumerevoli esempi di utilizzo di figure dell’immaginazione nelle pratiche meditative.

Eccone alcune tratte dalla tradizione yoga:

  • Il corpo vaso

  • Il respiro ovale

  • La ruota dorata nell’addome

  • Il sole nel corpo

  • La luna nel corpo

  • Il respiro colorato

  • Il pozzo di acqua lucente

Queste ed altre sono visualizzazioni, guidate o no, che accompagnano la respirazione e portano verso uno stato rilassato e concentrato.

Anche nella meditazione di tradizione tibetana la pratica meditativa si accompagna spesso a varie forme di visualizzazione.

Immagini il tuo corpo luminoso, o trasparente, o visualizzi un’immagine del Buddha nei minimi particolari fino a essere quella immagine stessa.

Il Tong Len, un’importante pratica di compassione, si basa sulla visualizzazione di un fumo nero che si trasforma in luce.

buddha

La Meditazione di Gentilezza (Metta) si pratica proiettando davanti agli occhi della mente (e del cuore) l’immagine di altre persone.

Nelle pratiche buddhiste, le visualizzazioni servono ad evocare nostre qualità che già esistono per abituarci a vederle.

Mindfulness e visualizzazioni

Ma anche nella stessa Mindfulness si utilizzano visualizzazioni, spesso guidate, come:

  • Immaginare di essere una montagna

  • Immaginare di essere un lago

  • Immaginare che i propri pensieri siano foglie che scorrono via su un ruscello

  • Immaginare di riporre tutti i pensieri, mano a mano che arrivano, in una scatola

Ogni esperienza, immaginaria o no, è oggetto di attenzione per chi è in uno stato di Mindfulness. Che sia un’esperienza sensoriale reale o un sogno o un ricordo o uno stesso viaggio immaginario, tutto diventa oggetto di attenzione gentile e distaccata mentre accade.

L’Immaginazione Guidata è multisensoriale

Certamente il senso della vista è per noi umani in primo piano. E in effetti, se ci pensi bene, noi visualizziamo tutto il giorno, da quando facciamo colazione a quando ci addormentiamo e anche durante il sonno, sognando. La nostra mente raccoglie informazioni e ci proietta immagini.

L’Immaginazione Guidata tuttavia comporta l’attivazione di tutti i tuoi sensi: udito, olfatto, tatto, odorato. Nel viaggio immaginario vivi un’esperienza che coinvolge tutto il corpo e trae ricordi sensoriali dalla memoria per creare altre memorie nuove e tranquille.

La pratica della Meraviglia

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